Una devozione che ha stupito anche gli stessi presenti. Domenica 26 gennaio, nonostante il maltempo, le 22 comunità parrocchiali del vicariato di Valstagna Fonzaso si sono riunite al santuario della Beata Vergine del Pedancino a Cismon del Grappa – uno dei 32 luoghi giubilari della Diocesi di Padova – per iniziare insieme dell’Anno Santo. La celebrazione ha avuto inizio con il rito dell’aspersione battesimale all’esterno dell’oratorio, seguito dalla processione all’interno, dove si è svolta la liturgia della Parola e l’invocazione della grazia giubilare. Don Stefano Vanzetto, parroco di Fonzaso, racconta: «Abbiamo vissuto un momento di preghiera molto bello e intenso, preparato con cura da don Sandro De Paoli, da mons. Lorenzo Mocellin e dagli altri sacerdoti. Durante la celebrazione è stata presentata la storia e l’importanza dei luoghi giubilari della nostra zona, affinché tutti potessero conoscere il loro valore spirituale». Eleonora Ganzer, membro del gruppo organizzativo delle iniziative giubilari, sottolinea: «Grande è stata l’emozione per un evento che ha onorato la piccola comunità di Cismon del Grappa, dove si trova il santuario. Poco tempo dopo i festeggiamenti del 180° anniversario del culto mariano della Madonna del Pedancino, che si sono tenuti nell’estate 2024, il santuario è stato introdotta da don Federico Giacomin, direttore di Villa Immacolata – sono stati condivisi alcuni passi importanti del triennio passato: l’iscrizione al Runts-Registro nazionale terzo settore («che ha portato a ricevere, nel dicembre 2024, per la prima volta il 5 per mille» ha evidenzia De Franceschi), la questione della ristrutturazione della casa «per la quale i laici si sono fortemente impegnati e che sta affrontando il “tema” importante del progetto». indicato tra i luoghi giubilari». Il santuario della Madonna del Pedancino custodisce una storia di devozione profonda. Secondo la tradizione, la statua della Vergine sarebbe giunta sulle rive del torrente Cismon sfuggendo alla persecuzione iconoclasta dell’ottavo secolo. Miracolosamente ritrovata da un pastorello sordomuto, che riacquistò la parola, venne collocata in un capitello e poi in un oratorio, resistendo alle piene del Brenta e agli eventi bellici del Novecento. Durante la celebrazione del 26 gennaio, Fidenzio Grego ha ricordato come il culto della Madonna del Pedancino si sia diffuso ben oltre i confini locali: «Grazie all’opera di don Dino Secco, sono sorte 15 cappelle dedicate alla Vergine in Brasile, oltre ad altre in Australia e in Europa. Ovunque ci fosse un migrante cismonese, lì c’era una piccola effigie della Madonna del Pedancino». Il santuario sarà al centro di numerose iniziative giubilari; per tutto l’anno sarà attivo un servizio di accoglienza, con spiegazioni storico-artistiche curate dai volontari. Don Vanzetto anticipa che si sta valutando un nuovo incontro di preghiera presso il santuario nel mese di maggio. «L’Anno Santo – conclude – è un’occasione per riscoprire la fede, ma anche per diventare annunciatori di speranza, in un tempo in cui troppo spesso le notizie portano solo negatività». (A. C.)
Vicariato di Valstagna Fonzaso. Pellegrini al Pedancino
Il 26 gennaio, i fedeli hanno dato avvio all’anno giubilare ritrovandosi numerosi al santuario dedicato alla Beata Vergine a Cismon

Copyright Difesa del popolo (Tutti i diritti riservati)