Sacello Ossario Cima Grappa, Crespano del Grappa

Maria Ausiliatrice veglia sul Grappa dall’inizio di questo secolo, da quando cioè la statua, oggi conservata dentro il santuario, svettava su un pinnacolo che si ergeva sul primo sacello, inaugurato nel 1901. Il 14 gennaio 1918 un proiettile scoppiato nei pressi della statua ne squarciò il lato sinistro, rendendo l’immagine ancora più cara ai suoi devoti, che erano in particolare i combattenti (di cui divenne la patrona) e gli abitanti del Grappa, tanto che la statua fu esposta alla pubblica venerazione prima a Borso e poi a Crespano, divenendo meta di frequenti pellegrinaggi da parte di ufficiali e soldati. Terminata la guerra, il generale Armando Diaz la volle a Bologna, per esporla a una mostra di guerra. Di qui passò a Genova, poi a Padova, a Bassano, Castelfranco. A Venezia fu restaurata, ma in modo che rimanessero ben visibili le ferite. Il 4 agosto 1921 la Madonnina tornò sulla cima del sacello.

Terminato il conflitto bellico, il culto della Madonna del Grappa si diffuse in tutta Italia per opera dei soldati che avevano combattuto sullo storico monte e che si fecero propagatori della sua devozione, favorendo anche il sorgere di istituzioni e cappelle a lei intitolate.

Negli anni dell’immediato dopoguerra cominciò a farsi strada il desiderio di costruire sul monte Grappa un cimitero monumentale per onorare i caduti. Per la realizzazione del progetto, però, fu necessario demolire lo storico sacello. Ma nel luogo esatto dove sorgeva il primo edificio ne fu costruito uno di nuovo: l’attuale santuario. La prima pietra fu benedetta il 24 maggio 1934, festa di Maria Ausiliatrice, e la consacrazione avvenne il 17 settembre dell’anno successivo.

Il santuario è una costruzione cilindrica, sormontata da una cupola in rame simboleggiante il Calvario; dal centro si innalza il simbolo della redenzione, la croce, e all’interno è custodita la venerata statua della Madonna. Lungo le pareti della piccola chiesa sono appese le 14 stazioni della via crucis; al centro si trova l’altare, dono fatto subito dopo la guerra da papa Benedetto XV, di cui porta lo stemma; nel sepolcreto si trovano le reliquie di san Marco evangelista, di san Prosdocimo, di sant’Antonio e di santa Giustina, poste qui nel giorno della consacrazione.

Dal tempietto parte la Via eroica, lungo la quale sorgono 14 cippi che ricordano il nome delle località dove si combatté di più durante la guerra. Si giunge quindi al portale di Roma, da cui si accede al Museo, dove si conservano lapidi con i nomi dei decorati con medaglia d’oro, ricordi della guerra e cimeli vari.


I monti sono meraviglie di Dio ed egli, proprio sui monti, ha compiuto alcune sue meraviglie. Sul Sinai affidò a Mosè le tavole della legge; su di una montagna il profeta Elia apprestò la visione della maestà di Dio; su di un monte Gesù opera la moltiplicazione dei pani e così pure su di un monte pronuncia il discorso che è proclama della nuova legge, quella delle beatitudini. Fu, dunque, felice pensiero quello di erigere un sacello alla Madonna su questa vetta, all’inizio del secolo ventesimo.

Preghiamo per i morti della guerra, possano essi contemplare su questo monte quasi un ponte meraviglioso di bontà gettato sull’acque torbide della vita. Lo vedano gli orfani, le madri, le vedove e implorino perché non vi sia più odio fra gli uomini ma solo amore sigillo di autentica civiltà.

Card. Elia Dalla Costa

Maria, madre di Gesù e madre nostra,
noi ci mettiamo insieme a te presso la croce di tuo figlio
nel desiderio che tu ci faccia entrare
nel mistero della sua vita e della sua morte;
dimorare nel suo cuore;
stare ai suoi piedi in ascolto e contemplazione.

Alla tua tenerezza di madre
affidiamo le lacrime, i sospiri e le speranze dei malati.

Sulle loro ferite scenda benefico
il balsamo della consolazione e della speranza.

Unito a quello di Gesù
il loro dolore si trasformi in strumento di redenzione.

Veglia il sonno dei morti
a causa della violenza e della guerra,
che qui riposano in pace.

Aiuta ciascuno di noi a pregare in silenzio, ad adorare. 

In ogni tappa gioiosa o triste del nostro cammino
con affetto di Madre mostraci il tuo figlio Gesù
o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.

Contatti

Indirizzo: Cima Grappa
Telefono: 0423 53065
E-mail: crespano@diocesipadova.it

Condividi su: