Madonna dell’Olmo, Thiene
«Ritorni il popolo alla pratica delle virtù e in questo luogo innalzi un tempio in mio onore. Io prometto di essere sua avvocata presso il trono di Dio, di liberarlo dal flagello che l’opprime e di custodirlo per sempre sotto il manto della mia protezione. Va’ dai governatori di Thiene e annuncia loro la mia volontà». Così, nella primavera del 1530, la Madonna parlò a tre pastorelle thienesi. La prima apparizione non ebbe però l’esito sperato e nemmeno la seconda, che si verificò la settimana successiva. La terza volta, la Madonna lasciò anche un segno della sua presenza: il tronco dell’olmo su cui posava avrebbe perduto completamente la corteccia conservando verdi le foglie; ma i thienesi nemmeno questa volta eseguirono i comandi della Vergine. La loro incredulità fu vinta dal quarto intervento della Madonna, che apparve a Simone detto il gobbo, da anni privo dell’uso delle gambe, al quale comandò, guarendolo all’istante, di andare a piedi a Thiene a presentarsi alle autorità. Governatori e popolo decisero allora di erigere subito una cappella sul luogo delle apparizioni e collocarono sull’altare un’immagine della Madonna dipinta su tavola di olmo.
Agli inizi del 1600 furono chiamati i frati cappuccini a curare il luogo sacro. Accanto alla cappella delle apparizioni vennero così costruiti il convento francescano e la chiesa, consacrata nel 1613 con intitolazione alla Vergine Annunziata e poi ingrandita e abbellita lungo gli anni. Gli interventi che hanno dato al santuario l’aspetto attuale risalgono al secondo dopoguerra.
Il santuario, in gran parte demolito e ricostruito nell’anno mariano 1954, ha una linea francescanamente semplice e moderna, con la facciata di stile romanico-gotico rifatta nel 1910, in cotto, con caratteristico pronao. All’interno il pavimento è geometrico a mosaico e il soffitto a cassettoni; sulle pareti della navata sono esposte tavolette votive dipinte ed ex voto. Sul lato destro si trova l’antica cappella delle apparizioni dove, sull’altare in marmo, domina la ancona dell’Apparizione eseguita da Amleto Sartori nel 1954; sul soffitto sono l’affresco raffigurante l’Apparizione sull’olmo, opera del 1863 di Rocco Pittaco da Udine, e, ai lati, due pannelli in chiaroscuro Le pastorelle con Simone da Centrale davanti ai governatori di Thiene e La costruzione della primitiva cappella; sulla parete due tele di A. Bordin La Madonna protegge Thiene dai bombardamenti della guerra 1915-18 e La Madonna appare alle tre pastorelle.
Nella cappella maggiore, sopra l’altare, fra i rami d’olmo e guardata da due angeli, la miracolosa immagine della Madonna dell’olmo dipinta nel 1530 da Gian Giacomo Gavo da Schio, bellissima nella sua grazia rinascimentale. Sul lato sinistro della navata si apre la cappella di san Francesco, con statua in legno di R. Cremasco (1921). Infine, sopra la porta si trovano due terrecotte di Luigi Strazzabosco (1946) che richiamano ancora le vicende legate all’apparizione della Madonna. I coretti custodiscono tele del Sei e Settecento.
«Sancta Maria dell’Olmo, famosa per miracoli innumerabili» la definì uno storico nel 1679. E in effetti, dal giorno in cui la Madonna si manifestò sull’olmo, le grazie si sono succedute senza interruzione per i devoti che si sono rivolti a lei con fede. Guarigioni miracolose, testimoniate fin dal Seicento e documentate dalle lapidi sulle pareti del santuario e dagli innumerevoli ex voto, la liberazione dalla peste del 1630, dal colera nel 1836, lo scampato pericolo dei bombardamenti nelle due guerre mondiali, sono interventi che i thienesi attribuiscono alla Madonna dell’Olmo e che per tutti costituiscono un richiamo alla fede e alla speranza.
Trovandosi dunque colà [all’Arcella] con i frati, la mano del Signore si aggravò su di lui, e crescendo il male con molta violenza suscitava forte ansietà. Dopo breve riposo, fatta la confessione e ricevuta l’assoluzione, egli cominciò a cantare l’inno della Vergine gloriosa: «O Gloriosa Domina, sublimis inter sidera…». Com’ebbe finito, levando d’improvviso gli occhi al cielo, con sguardo estasiato mirava a lungo dinanzi a sé. Chiestogli dal fratello che lo sorreggeva che cosa vedesse, rispose: «Vedo il mio Signore». I frati presenti, sentendo che si avvicinava il suo felice passaggio, decisero di amministrare al santo l’unzione degli infermi. Allorché il fratello che recava, come d’uso, l’olio santo gli si fu accostato, il beato Antonio guardandolo disse: «Non è necessario, fratello, che tu mi faccia questo, ho infatti già questa unzione dentro di me… Tuttavia, è cosa buona per me, e la gradisco molto». Si sostenne ancora per qualche tempo, quindi la Sua Anima Santa venne assorbita nell’abisso della Luce che non tramonta.
Racconto del Transito dalla prima biografia di sant’Antonio - Assidua - Rigaldina (cap. 17)
Novena alla Madonna dell’Olmo per ottenere grazie
Madonna dell’Olmo
che ti degnasti visitare la nostra terra
e dall’olmo benedetto richiamasti gli uomini traviati
sul retto sentiero della verità e della grazia,
scuoti la nostra indolenza
e aiutaci a seguire la verità tracciata dal vangelo.
Ave Maria…
Madonna dell’Olmo,
che alle umili pastorelle promettesti in questo luogo di effondere
su quanti ti pregano i tuoi favori,
guarda materna le nostre necessità
e donaci le grazie che ti domandiamo.
Ave Maria…
Madonna dell’Olmo, che apparisti luminosa
visione benedicente e, nel corso dei secoli,
mirasti con occhio materno questo tuo popolo
salvandolo da guerre e pestilenze,
dall’alto del tuo olmo continua a benedirci
e donaci la grazia di contemplare insieme con te, nel cielo,
l’infinita bellezza del Signore.
Ave Maria…
Contatti
Indirizzo: via del Santuario 9, 36016 Thiene
Telefono: 0445 361 353
E-mail: madonnaolmo@diocesipadova.it