Dopo secoli di atroce repressione e sfruttamento coloniale, il Brasile ha riconosciuto i diritti dei popoli originari. Tali diritti, purtroppo, ancora oggi rimangono spesso sulla carta.

Sebbene infatti la Costituzione brasiliana riconosca il diritto ad ottenere demarcato il territorio delle comunità (pari al 14% della superficie del Paese), in moltissimi casi lobby economicamente molto potenti continuano ad invadere i territori per sfruttarli, contaminandoli con una violenza inaudita.

Ma i popoli originari resistono; spesso si tratta di una lotta simile a quella di Davide contro un gigante spaventoso come Golia, una lotta fatta di dignità e forza ancestrale, che si concretizza attraverso manifestazioni, momenti di formazione, eventi culturali, movimenti di protesta, ecc... tanto nelle comunità stesse, quanto nei luoghi di governo.

La Diocesi di Roraima da sempre è in prima fila accanto al movimento indigeno. Tutti i Vescovi che si sono succeduti hanno preso posizione netta a favore dei diritti dei popoli originari.

Il movimento vive, oltre che delle risorse proprie, dell'appoggio di partner che credono nella giustizia del riconoscimento dei territori a chi li ha abitati da sempre.

Il progetto di carità a sostegno dei popoli indigeni dell’area pastorale di Pacaraima, scelto dalla Diocesi di Padova per l’anno giubilare, mira a:

• contribuire ai costi logistici per la realizzazione delle manifestazioni,
• collaborare agli incontri di formazione,
• supportare il lavoro di missionarie e missionari che stanno in loco;
• sostenere questa lotta pacifica attraverso la diffusione di materiali, testi e articoli prodotti dai movimenti indigeni e tradotti in italiano;
• finanziare la realizzazione e la diffusione di video-testimonianze in lingua italiana di alcuni dei protagonisti che da anni accompagnano il movimento dei popoli indigeni, come dom Roque Palosqui, già direttore del CIMI (Centro Indigenista Missionario) ed ex Vescovo di Roraima, dom Mario Antonio da Silva, ex Vescovo di Roraima, padre Corrado Dalmonego, per tanti anni missionario in terra Yanomami, Suor Elisa, missionaria della Consolata, e altri.

Questo progetto sarà ripreso, accanto ad altri, nel contesto della Quaresima di fraternità