Beata Vergine dell’Angelo, Piovene

Sorge tra la pianura e la vetta del monte Summano, in un luogo ricco di suggestioni, di storia e di devozione. Qui passa infatti l’antica via percorsa dapprima dalle genti pagane, che andavano a sacrificare agli idoli, e poi dai pellegrini cristiani, che accorrevano richiamati dalla fama e dai miracoli di uno dei più antichi e venerati santuari della terra veneta, dalla tradizione fatto risalire a san Prosdocimo. Ricco di memoria è anche il nome della chiesetta, “dell’Angelo” o “degli Angeli”, che porta in sé suggestioni francescane e sembra proprio derivare dalla diffusione della devozione a santa Maria degli Angeli, portata nella zona di Schio dai frati minori osservanti a partire dal 1436.

La primitiva chiesetta dell’Angelo, di cui gli atti danno notizia dalla metà del Quattrocento, era una piccola costruzione di poco più di cinque metri per sette, le stesse misure che oggi riporta il Cason dell’Angelo, posto sul prato della chiesa e forse costruito sulle fondamenta dell’antico edificio. Nel 1787, infatti, i piovenesi avevano portato a termine la costruzione di una nuova chiesa (corrispondente all’attuale navata principale, poi ingrandita a più riprese nel corso dell’Ottocento), perché quella esistente era troppo piccola e senza altare e perciò non si prestava a ospitare l’antica immagine della Madonna di monte Summano.

La statua, fatta di legno, fin dalle origini del santuario si trovava collocata sull’altare maggiore. Nel 1730, però, questo fu sostituito da un nuovo altare in marmo, su cui fu posta una nuova immagine della Madonna realizzata in pietra colombina e la vecchia statua in legno finì nel convento dei girolimini. Senonché, il 26 gennaio 1774, un decreto della Serenissima Repubblica veneta sciolse, fra gli altri, il monastero di Santa Maria di Monte Summano e si dovette cercare un’altra collocazione per le due statue della Madonna. Quella in pietra, più recente, fu portata già nel 1777 nella chiesa del Santo a Santorso, dove fu costruita una cappella (1783) entro cui trovarono posto sia la statua che l’altare costruito nel 1730 per il santuario del Summano. L’altra immagine della Madonna, quella in legno, il 26 luglio 1787 fu trasportata con una solenne processione alla chiesa dell’Angelo appena ricostruita, «per ivi rimanervi – dice un documento dell’epoca – alla pubblica adorazione sino al terminare dei secoli».


Su questo monte gli antichi padri della nostra fede hanno abbattuto gli idoli. Oggi non c’è più il dio Plutone, ci sono altri idoli: piacere, potere, avere. Idoli che possono essere riassunti in una parola sola: egoismo, che è la negazione della carità, che è la distruzione del Vangelo. Ci aiuti la Madonna ad abbattere questi idoli che hanno prodotto il malessere dell’uomo. Ci dia sapienza, la Vergine Maria, per costruire la nostra coscienza con il sicuro riferimento a Dio, con la promozione della nostra persona, con l’amore al prossimo, con l’uso sapiente delle cose e dei beni di questo mondo, perché noi abbiamo il bene sommo che è Dio e abbiamo la nostra patria nei cieli.

Facciamo memoria, è giusto, di quella fede operosa, solidale e umile con cui i nostri padri hanno vissuto la devozione alla Madonna. Ma anche noi dobbiamo costruire una coscienza, una famiglia buona, una società più giusta. E dobbiamo costruire con questi precisi riferimenti. Ci assista la Regina del monte Summano, la Vergine Maria che oggi onoriamo. Ci ottenga la grazia di avere una fede forte, una speranza infrangibile, una carità ardente.

Mons. Martino Gomiero - vescovo di Adria e Rovigo

Santissima Vergine Maria, Madre di Dio,
che i nostri padri hanno invocato con il titolo di Regina del Monte Summano,
accogli benigna la supplica che ti rivolgiamo:
salva le nostre famiglie dalla disgregazione del materialismo;
forma alla purezza dell’amore i nostri figli;
conserva integra la nostra fede nel tuo figlio Gesù;
fa’ che attingiamo con gioia alle sorgenti della sua vita: la messa e i sacramenti;
aiutaci a essere fedeli testimoni del suo vangelo;
allontana da noi la peste della discordia, dell’odio, della violenza e della bestemmia;
fa’ che portiamo il tuo amore a tutti gli uomini.
Noi siamo i tuoi figli di Piovene Rocchette. Amen.

Regina Montis Summani ora pro nobis.

Condividi su: